Ognuno di noi ha nella propria mente ricordi di quando era bambino.
Man mano che si cresce i dettagli di queste immagini si affievoliscono, iniziano a sfocare pian piano, fino quasi ad annullarsi e nella nostra testa non rimangono altro che piccoli flash.
Mi ricordo che quando avevo più o meno quattro anni i mie genitori mi hanno portato per la prima volta a Santo Domingo.
Per i miei piccoli occhi era il paradiso: acqua cristallina, sabbia bianchissima, enormi stelle marine ad un passo dai miei piedini (le odoravo talmente tanto da non voler più tornare sul bagnasciuga ), palme di cocco e canna da zucchero.
Sarà perché è uno dei ricordi di quando la mia famiglia era ancora unita, ma in quella settimana ho passato i giorni più belli della mia infanzia.
Svegliarsi, aprire il portellone del van ed essere circondati da distese di canna da zucchero…bhè potete già immaginare cosa mi ha ricordato.
Ci siamo precipitati a tagliare un piccolo pezzettino di canna, l’abbiamo pelato e, stando alla mia memoria, l’abbiamo masticato pian piano, succhiando il succo. Non male, anche se mi ricordavo qualcosa di super delizioso.
Lasciamo l’area di sosta e ci dirigiamo verso Mission Beach, località famosa per il paracadutismo acrobatico ed i lanci in tandem da oltre 4000m. Vorremmo tanto provare l’esperienza di lanciarsi con il paracadute, ma ci mancano troppo le tigelle ed abbiamo quindi deciso di rimandare il possibile momento del nostro funerale! 
La lunga spiaggia è un vero e proprio gioiello e anche l’acqua, solitamente gelata, sembra quasi tiepidina. Purtroppo a causa delle tantissime meduse mortali non possiamo tuffarci, ma siamo già più che felici semplicemente passeggiando sulla finissima sabbia e rilassandoci all’ombra di una delle tante palme.
Qui non poteva certo mancare un barettino in classico stile tropicale con tanto di bibite ghiacciate servite nelle noci di cocco con immancabile ombrellino.
Dopo aver preso in prestito e mai restituita qualche noce di cocco, risaliamo sul van. La prossima meta sono le Wallaman Falls, che con i loro 268m di salto sono le cascate più alte d’ Australia.
Si trovano ad una cinquantina di kilometri da Ingham, all’interno del Girringun National Park.
La strada per raggiungerle è abbastanza accidentata e non possono certo mancare le mucche nel suo bel mezzo tra cui fare lo slalom; ma una volta arrivati in cima rimarrete sicuramente sbalorditi dalla potenza di questa cascata.
Siamo nuovamente dentro al van quando ci capita di accendere la radio e senza sforzarci troppo riusciamo a capire perfettamente quello che la voce sta dicendo… Rete Italia. Ma come può essere? Una stazione in italiano?
Siamo giusto in tempo per il giornale australiano in italiano, seguito da quello della RAI.
Dunque…se vi trovate in Italia, avete lanciato la monetina e siete lì in attesa che cada per sapere se il vostro destino è partire…bhé vi lasciamo giudicare.
Le news australiane comunicano che un gruppo di lavoratori sta portando avanti il più grande sciopero della categoria perché hanno ottenuto l’aumento dello stipendio di SOLO (questo è quello che la voce ha sottolineato con tono negativo) il 10% e che il tasso di disoccupazione nell’ultimo periodo di riferimento è diminuito sotto al 5%.
Le news italiane poco dopo parlano invece di un possibile ulteriore aumento dell’iva (come se non fosse già sufficientemente alta), preoccupazioni di Obama che il tracollo europeo possa influenzare gli Usa, grandi difficoltà nel maneggiare il sistema pensionistico, blocco della produzione per almeno sei mesi nelle zone terremotate (dove abitiamo per intenderci), un forte calo degli acquisti e che l’Italia è scesa all’8 posto nella graduatoria mondiale di produttività manifatturiera sorpassata da Brasile, India e Korea.
Scioccati da come possano essere così diverse le situazioni, ci fermiamo nella affollatissima rest area di Bluewater dove passiamo la serata a meditare sul nostro futuro.
CONSIGLIO: Non perdetevi Mission Beach. Per raggiungerla vi toccherà percorrere qualche kilometro in più,ma ne vale proprio la pena.