A malincuore lasciamo le comodità del campeggio, ma ancora più a malincuore dobbiamo salutare la meravigliosa Brisbane…anche se questo è un arrivederci, non certamente un addio.
Ci rimettiamo per strada e nel primo pomeriggio arriviamo nella sfarzosa Surfers Paradise, la Las Vegas australiana. A noi più che altro ha ricordato Miami, soprattutto per la distesa di immensi grattacieli che sovrastano l’infinita spiaggia di soffice sabbia dorata, ravvivata dai vivaci colori delle tipiche casettine dei guardia spiaggia e dagli abbronzati surfisti che sfrecciano impavidi sulle onde.
Surfers Paradise è una città dove è impossibile annoiarsi, vive esclusivamente di turismo e cerca in tutti i modi possibili di fare divertire i vacanzieri: attività per tutti i gusti, grandiosi parchi a tema e una distesa di pub e locali notturni attivi 7 giorni a settimana.
Il centro non è tanto grande, ma Cavill Street e gli alberati viali adiacenti stracolmi di negozi sapranno come tenervi impegnati per più di qualche ora.
Passeggiando tra le vie di questa cittadina, vi capiterà anche di incrociare delle altissime-biondissime-abbronzatissime ragazze in costume dorato, tacchi a spillo e cappello country. Dopo essere rimasti a bocca aperta e sbavato per bene (maschietti) o aver lanciato qualche occhiatina fulminante ed aver espresso i soliti commenti superflui (femminucce); osservate più attentamente le loro gesta: sono le Metermaids, a nostro avviso l’idea più geniale del secolo.
Queste “vistose” signorine zampettano graziose lungo i parcheggi a pagamento del centro controllando i bigliettini sui parabrezza delle varie macchine parcheggiate. Se ne trovano uno scaduto, corrono al parchimetro e comprano un altro biglietto che mettono sotto il tergicristallo del parcheggiatore ritardatario con un volantino che recita: “Le Metermaids ti hanno appena salvato da una multa…supporta la nostra causa con una donazione!”. Le potremmo definire gli anti-ranger e si fa poca fatica a capire perché la gente preferisce queste graziose-bionde-donzelle-in-bichini ai meschini-sudati-crontrollori-del traffico-in-giubbotto-catarinfrangente!
E’ una tradizione di Surfers Paradise da decine di anni, iniziata come protesta quando vennero installati i primi parchimetri a gettoni, ma che oggi è diventata una attrazione turistica e una sorta di operazione di marketing siccome le ragazze sono diventate delle venditrici ambulanti di gadget con le loro fotografie in abiti succinti!
A parte gli abiti glitterosi, i grattacieli e le sbronze colossali, quello che non può certamente mancare durante una visita a Surfers Paradise è il surf e domani ci aspetta una bella giornata impegnativa, cercando di cavalcare le onde che si infrangono su questa splendida Gold Coast…
CONSIGLIO: Se volete scattarvi una foto con le Metermaids, preparatevi a sganciare 5$ (…non c’è più religione!!!)